Le ville e i giardini medicei rappresentano un vero e proprio microcosmo attorno a cui ruota la vita di corte. In questi luoghi i Medici prima, i Lorena e i Savoia poi si dedicarono alle proprie passioni: l’arte e il mecenatismo, la vita nella natura e la caccia, la convivialità a corte e la buona tavola. Per la ricchezza di arredi, motivi decorativi e tecniche artigianali custodiscono veri e propri tesori, testimonianze materiali delle arti minori del nostro territorio.
Stazione Utopia, in collaborazione con il Polo Museale della Toscana, propone una serie di attività ricreative e di formazione, laboratori e visite guidate finalizzate a far conoscere la storia e le opere conservate nelle ville e nei giardini, attraverso metodologie inclusive e una varietà di tematiche e approcci pensati per pubblici sempre più articolati e differenziati: dalle scuole, agli adulti, alle persone con bisogni educativi speciali.
A partire dalle potenzialità offerte dalle lavagne interattive, si propongono lezioni frontali in cui grazie a diversi supporti (video, interviste, immagini, rendering) si illustrano temi di ampia portata e vasto respiro.
A chi appartiene il patrimonio culturale? Chi ha il diritto di raccontarlo? Quali sono le narrative escluse dal mito “Firenze, culla del Rinascimento”? Possiamo decolonizzare il nostro sguardo a partire dalle storie che vengono dai margini? Dalla rivolta della trecciaiole, alla presenza di africanə nel ‘400, dalla comunità LGBTQ+A nel Rinascimento al radical design degli anni ‘70, dallo Space Electronic alle tracce del passato coloniale italiano, dalle utopie psichedeliche agli oggetti di chi ha attraversato il Mediterraneo fino a mostre condominiali alle Piagge, i tours raccontano storie poco conosciute con sguardi trasversali.
*Da un’idea di Alice A. Procter, UK www.theexhibitionist.org
PROGRAMMA
«TESTE NERE VENUTE DA LISBONA» OVVERO
STORIE DI AFRICANƏ
NELLA FIRENZE RINASCIMENTALE
03.07 h. 11.00
14.07 h. 10.00
19.07 h. 09.00
26.07 h. 09.00
13.09 h. 17.00
Un percorso nel centro della città alla scoperta delle tracce di una storia poco nota: quella della schiavitù nella Firenze rinascimentale. L'itinerario prende il via da Palazzo Medici, dove nella Cappella dei Magi è conservato un significativo ritratto, prosegue con la Cappella di San Giuseppe nella Chiesa della Santissima Annunziata realizzata in uno scenografico stile barocco da Francesco Feroni, che con la tratta atlantica degli schiavi africani costruì la sua immensa fortuna, per concludersi con i Libri contabili del Fondo Cambini nell’Archivio dell’Istituto degli Innocenti, che documentano l’arrivo di schiave nere nella seconda metà del Quattrocento.
- Punto di partenza: Ingresso Palazzo Medici Riccardi, Via Cavour, 3
*Si ringraziano la Città Metropolitana di Firenze e il Black History Month, Florence.
**La visita prevede l’acquisto del biglietto per Palazzo Medici Riccardi
***Nell'ambito del progetto Amir accoglienza musei inclusione relazione
BARSENE E LA STORIA
DELLA RIVOLTA DELLE TRECCIAIOLE DI
PERETOLA
07.07 h. 18.30
20.07 h. 18.30
16.09 h. 18.30
23.09 h.18.30 nuova data!
La produzione di cappelli di paglia offriva impiego a tantissime donne, che attraverso il loro lavoro riscattavano intere comunità, anche a Peretola. Alla fine dell’800 la crisi e la concorrenza di prodotti provenienti da Cina, Giappone e Java, trascinò intere famiglie in miseria, e le prime a pagarne le conseguenze furono le operaie. Fra loro, Barsene Conti, che animò una rivolta, durata più di un mese a cui si unirono anche le tabaccaie di Firenze, le trecciaiole di Fiesole e le impagliatrici di fiaschi di Empoli. Alla fine, furono sconfitte ma il loro coraggio segna un momento cruciale e poco conosciuto delle battaglie sindacali in Italia.
- Punto di partenza: Piazza di Peretola
***Nell'ambito del progetto Amir accoglienza musei inclusione relazione
IL SEMINATORE
DI MILLET
17.07 h.18.00
24.07 h.18.00
28.07 h.11.00
31.07 h.18.00
19.09 h. 16.00 °
°visita straordinaria per il finissage dell'esposizione
La mostra collettiva di cinque giovani artisti, ospitata negli spazi condominiali di una delle Navi delle Piagge, si propone di leggere e interpretare l’opera di Millet “Il seminatore” con nuove chiavi di lettura, affrontando l’atto simbolico del seminare e analizzandone i suoi diversi significati attraverso interpretazioni soggettive. Il seminatore, dunque, rappresenta una figura simbolica sospesa nel tempo con cui tuttavia ci si può ancora confrontare in quanto è profondamente attuale e intrisa delle stesse problematiche dell'uomo di oggi. Inoltre, la mostra vuole fare riferimento all’idea di “seminare arte” come un processo lento e complesso che può generare risultati, riflessioni e sensazioni e rappresentare il punto di partenza per la nascita di nuovi artisti.
-
In collaborazione con Il Prisma
-Visita alla mostra condominiale, “La Nave”, Via della Sala 2h, Le Piagge
*Nell'ambito del progetto Amir accoglienza musei inclusione relazione
Prenotazioni
380.2361028 oppure
370.3368265
QUEER FLORENCE,
STORIA
DELL’OMOSESSUALITÀ
NEL RINASCIMENTO
21.07 h. 19.00
28.07 h. 19.00
08.09 h. 19.00
15.09 h. 19.00
29.09 h. 19.00
La passeggiata si svolge nei luoghi della Firenze monumentale, celebrata come culla del Rinascimento, e ripercorre le tracce di coloro che sono statə esclusə dal canone storico ufficiale: gli uomini e le donne che a Firenze, ai tempi di Lorenzo il Magnifico, vivevano la propria vita in maniera libera e senza essere oggetto di persecuzione da parte delle autorità ecclesiastiche. Scoprirete come la Firenze dell’epoca creò strutture giuridiche in grado di contrastare lo strapotere religioso, come la comunità LGBTQ+ avesse già stipulato una sorta di “contratto sociale” e inventato vere e proprie forme di appartenenza culturale degne dell’epoca moderna.
Punto di partenza: Piazza Santa Croce - Statua di Dante
In collaborazione con Queer Tuscany Tours
FIRENZE COLONIALE
12.09 h. 16.30
23.09 h.16.00
27.09 h. 10.30
27.09 h. 16.30
28.09 h. 16.00
Nella “culla del Rinascimento” il passato coloniale della città rimane appena percettibile, ma tuttora strade, monumenti, lapidi ricordano imprese e protagonisti spesso rimossi: da Piazza Adua, alla Lapide dedicata al Generale Baldissera che combattè una guerra di occupazione in Africa, dall’obelisco di piazza dell’Unità all’Erbario coloniale, tracce del nostro passato coloniale sparse nella toponomastica delle nostre città, ma per lo più dimenticate o nascoste, aiutano a raccontare la storia stessa dell’invasione italiana dei territori dell’Eritrea, della Somalia, della Libia e dell’Etiopia, sottomessi prima ai governi liberali e poi al regime fascista tra il 1885 e il 1941.
Si ringrazia per contenuti e ispirazione: Postcolonial Italy
Si ringrazia The Recovery Plan, per la consulenza Carmen Belmonte e Agnese Ghezzi, per la collaborazione Studio Galleria Romanelli
***Nell'ambito del progetto Amir accoglienza musei inclusione relazione